TERAMO Ad oltre quattro mesi dalla firma della nuova convenzione per lo sblocco dei fondi del "Bando per le periferie" ancora tutto tace sulle istanze avanzate dagli enti locali. E per il Comune di Teramo si profila anche l'ulteriore problema di reperire i fondi necessari per portare avanti, quando arriveranno i soldi stanziati dal Governo, il progetto di arretramento della stazione. Perché l'intervento, oltre a una parte dei quasi 17 milioni di euro di fondi governativi, richiede anche il sostegno economico da parte della società di gestione delle ferrovie, che stanzierebbe circa 4 milioni, e un apporto di 600 mila euro da parte del Comune. Una somma che sarebbe dovuta arrivare dal pagamento degli oneri di urbanizzazione per l'allestimento della nuova sede della catena Globo ma che non è più disponibile. «Quei soldi non ci sono più, probabilmente sono stati destinati ad altri scopi», conferma il sindaco Gianguido D'Alberto, «e per un Comune come il nostro è una situazione difficile. Dovremo cercare di recuperare quelle risorse». Intanto mercoledì il primo cittadino si è recato a Roma proprio per cercare di avere notizie sul "Bando per le periferie". Ma dall'incontro non è emersa alcuna novità. «Dopo la firma della convenzione a maggio fummo convocati a Roma e avanzammo tutto una serie di richieste. Al momento siamo in attesa di avere riscontri rispetto all'istanza di proroga dei tempi previsti dal bando», commenta D'Alberto, «e di capire se ci sono o meno spazi per chiedere una rimodulazione del bando stesso. Novità ad oggi non ce ne sono». Quattro i progetti finanziati al bando. Oltre all'arretramento della stazione con la riqualificazione del piazzale antistante, ci sono infatti il recupero e la riqualificazione dell'area dell'ex stadio, la realizzazione di una pista ciclopedonale che dal centro storico si ricollegherebbe a quella della Gammarana, la ristrutturazione delle case Ater di Via Arno con la contestuale realizzazione di un sovrappasso in via Po.