ROMA Caos Cinque Stelle sulla Tav e sui rapporti interni alla maggioranza, all'indomani dello strappo, con la clamorosa uscita del gruppo dall'Aula durante l'intervento del premier Giuseppe Conte per l'informativa sulla vicenda Lega-Russia.L' irritazione, secondo alcuni attenti osservatori, è pesata sulla decisione del gruppo pentastellato di abbandonare l'emiciclo di palazzo Madama. Anche se ufficialmente questa mossa viene scaricata tutta contro Matteo Salvini. Tensione alle stelle anche tra il movimento No Tav e il titolare del Viminale, in vista della manifestazione di sabato a Torino convocata dalle organizzazioni che da anni si battono contro l'opera. «Speriamo non ci siano episodi di violenza, ma nel caso ci fossero - avverte il vicepremier leghista - verranno perseguiti come prevede la legge. Non tollereremo violenza contro le forze dell'ordine, niente resterà impunito». Più tardi, la replica sarcastica di Francesco Richetto, valsusino, storico attivista del movimento No Tav: «Se Salvini è preoccupato, noi siamo felici».Al Senato in una infuocata assemblea i parlamentari M5s hanno fatto il punto sulla decisione di abbandonare l'emiciclo. Tanti gli esponenti pentastellati insoddisfatti per quanto accaduto. Una riunione a porte chiuse andata avanti per tutto il pomeriggio e alla quale ha partecipato anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, nel tentativo di calmare i mal di pancia. Tuttavia, bastava passare dal corridoio della Commissione Difesa, scelta per ospitare l'assemblea, per sentire prima di pranzo forti proteste a voce alta. Il primo ad uscire dalla riunione, visibilmente contrariato, è Mattia Cruscioli, il senatore che era rimasto in Aula. Il confronto prosegue nel pomeriggio. Il clima piano piano migliora. E in serata, si sente perfino un applauso: sono quello che i senatori tributano al capogruppo Patuanelli, a cui rinnovano piena fiducia, dopo un chiarimento resosi necessario, spiegano alcune fonti, dopo «incomprensioni e un coordinamento poco riuscito». La parola d'ordine è smussare e minimizzare lo strappo, tuttavia i musi lunghi e gli occhi bassi danno il segno di un clima civile ma depresso. La Tav e la svolta poco digerita di Conte continuano a scuotere il Movimento. A dar voce a questa insoddisfazione il titolare delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ribadisce come a suo giudizio questa opera «resta un bidone per gli italiani». «La Tav - insiste - era, è e rimarrà inutile, un progetto vecchio prima ancora di vedere la luce, che esperti hanno fragorosamente bocciato perché non porta benefici nemmeno nel lungo periodo». Intanto si attende il risultato della consultazione online per la nuova organizzazione proposta da Luigi Di Maio. Un risultato che potrebbe rappresentare la cartina di tornasole del gradimento della base del movimento della strategia politica del leader pentastellato e anche di quella del premier.