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Pescara, 23/11/2024
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Data: 29/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tav, è rissa Lega-M5S: «Che ci fate al governo?» «Voi bulli senza numeri». Il Carroccio mette nel mirino Toninelli. E il leader è pronto al blitz in Val di Susa. I grillini: la loro mozione passa con l’aiuto di Pd e FI. Mercoledì il cdm sull’Autonomia

ROMA I grillini? «Sono fastidiosi come zanzare in estate - dicono dal Carroccio mimando il gesto della paletta - e si sa che fine fanno, prima o poi, questi insetti...». Salvini? «Si nasconde dietro la Tav - ragiona Di Maio con i suoi collaboratori - per coprire la commissione d'inchiesta sui fondi russi che vuole far partire dal 2013, e non da prima, per evitare il faro sui 49 milioni di euro scomparsi».
Il giorno dopo la manifestazione No-Tav in Val di Susa, l'odore del napalm si sparge sul governo. In vista della mozione contro l'Alta velocità che i grillini presenteranno in Senato il prossimo 7 agosto i capigruppo della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo vanno all'attacco: «Se per i 5Stelle la Tav è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga». Si affaccia dunque l'ennesima avvisaglia di crisi. L'affondo è una risposta all'ennesima sortita del Blog delle Stelle (che definisce l'opera «antistorica, inutile e non conveniente»).
Nel mirino di Salvini, pronto a un blitz a Chiomonte, c'è, più che la tenuta del governo, Danilo Toninelli: «È lui che dovrebbe dimettersi e, per coerenza e a cascata, gli altri parlamentari contrari». Ma il problema è appunto il titolare dei Trasporti. Un «tema» anche per Di Maio, anche se non lo ammette pubblicamente. «Danilo? Quello non si schioda nemmeno per sbaglio. Gli è stato già chiesto di fare un passo indietro, anche perché i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti», dicono fonti di governo pentastellate, vicine al vicepremier grillino. Anche Palazzo Chigi sa che c'è questo nodo di fondo, ma per il momento tace. Anche perché sulla Tav si consuma l'ennesima puntata di scontro. Al 7 agosto manca ancora più di una settimana, ma la maggioranza è destinata a spaccarsi. E qui i grillini provano il contropiede: «Così è fin troppo facile, dalla Lega fanno i bulli sulla Tav coprendosi dietro ai numeri di Pd e Cav. Se ogni forza politica votasse per sé passerebbe la mozione M5S. Solo votando insieme Lega e Pd o Lega e Forza Italia passerebbe la loro mozione». Conclusione del M5S: «Lo dicano ai cittadini, dicano che dopo quello della crostata c'è un altro di patto da parte di tutti i partiti italiani, per regalare 2 miliardi di euro delle tasse alla Francia». Segue un non proprio centratissimo attacco «a Radio Soros» che sarebbe Radio Radicale, salvata anche dai leghisti sulla spinta di + Europa. Non ci azzecca un granché, ma ormai vale tutto.
LA STOCCATA
La sfida è destinata a proiettarsi a Palazzo Madama, per il giorno dell'orgoglio grillino, in cui anche il senatore Toninelli voterà contro la decisione presa dal capo del governo Conte di cui fa parte anche il ministro Toninelli. Romeo, in qualità di capogruppo della Lega, al momento vorrebbe evitare di presentare un'altra mozione perché c'è il rischio che alla fine la questione sfugga di mano a tutti. Dalle parti del Carroccio fanno più che altro affidamento nella tecnica parlamentare delle opposizioni. Fa mettere a verbale Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «È ancora più surreale che l'ala movimentista rappresentata da Di Battista e Morra inveisca contro il Partito delle Grandi Opere di cui inconsapevolmente, ma anche no, fanno anche loro da quarta colonna». I grillini provano a difendersi dall'etichetta del partito del «no» così: «Attenzione: è la Lega che si oppone al salario minimo e vorrebbe frenare sul taglio dei parlamentari». Sospetti e veleni con la solita arietta di crisi. E per mercoledì è convocato un consiglio dei ministri che si preannuncia rovente: si parlerà di Autonomia. E anche su questo manca l'intesa.

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