Nella complessa vicenda dell’arretramento della stazione interviene con una nota Domenico Del Giudice, amministratore della società campana Conpact che due anni fa ha proposto un project financing da dieci milioni al Comune. «Leggiamo sconcertati gli articoli sui giornali degli ultimi giorni», scrive Del Giudice, «sull'arretramento della stazione ferroviaria. Sicuramente si nasconde altro dietro al finto problema della mancanza, in Comune, del contributo già versato da Globo (630mila euro, ndc). L'amministrazione, infatti, accogliendo favorevolmente la proposta di project, presentata dall'azienda che rappresento nel novembre 2017, risolverebbe tutti i problemi in ordine alla partecipazione al bando per le periferie e attuerebbe la scheda di piano regolatore così come da accordi siglati con Rfi. Infatti, come più volte scritto all'amministrazione, la Conpact, che ha depositato una proposta in project financing afferente proprio l’area della stazione ferroviaria, si è resa sin da subito disponibile ad apportare le eventuali modifiche alla propria progettazione, compresa la possibilità di realizzare essa stessa la nuova piazza, oltre alla nuova viabilità. Insomma, se si desse effettivamente avvio al procedimento amministrativo della proposta in project, il Comune di Teramo e la catena Globo, nonché il comitato di quartiere, vedrebbero risolti tutti i problemi. Invece continuiamo a ricevere comunicazioni ufficiali in cui l'unica volontà politico amministrativa che si coglie è quella di non affrontare il problema di una procedura amministrativa nuova e complessa, che impone pertanto i giusti approfondimenti. In sintesi, come già letto su un'altra nostra iniziativa per Teramo, una "proposta sovradimensionata" rispetto alle prospettive di crescita della città». L’amministratore della società campana non ha dubbi: «L’arretramento della stazione potrebbe essere realizzato senza dover attendere i tempi del “Bando delle periferie” e, in aggiunta, il Comune sarebbe comunque attore principale nella riqualificazione di un’area che soffre da troppo tempo una mancata programmazione. Ma l’aspetto più emblematico di tutto quanto si è letto in questi giorni sui giornali, è l’atteggiamento irresponsabile di chi oggi potrebbe assumersi la responsabilità di buttare dalla finestra un investimento privato di ben dieci milioni di euro».