PESCARA Un ordine del giorno per invitare il sindaco Masci e la giunta ad aprire un dialogo con la Regione Abruzzo «per difendere il principio di territorialità nella vertenza dei tassisti pescaresi e a fissare quei paletti utili a impedire una concorrenza sleale da parte dei colleghi di Chieti nel lavoro all'interno dell'area aeroportuale».A redigerlo, come annuncia il presidente e consigliere della Lega Armando Foschi, sarà la commissione Sicurezza del Comune, come concordato nel corso della seduta di ieri, alla presenza di due rappresentanti dei tassisti, Salvatore Lovaglio e Raffaele Soccio, dell'assessore delegato Luigi Albore Mascia e del dirigente Giuliano Rossi. «Abbiamo affrontato di nuovo il nodo del servizio taxi svolto all'interno dell'aeroporto», fa sapere Foschi, «negli ultimi anni al centro di polemiche e scontri verbali per l'ingerenza dei colleghi di Chieti che rivendicano stalli fissi nell'area aeroportuale per poter prelevare, a detta loro, i clienti di Chieti e portarli a casa. Per anni si è cercata una mediazione e una possibile forma di accordo tra le municipalità, senza raggiungere una sintesi, tanto da rimandare l'intera vicenda alla Regione». E proprio domani è fissata l'ultima seduta della commissione Taxi regionale la quale dovrebbe trovare un punto d'incontro tra Pescara e Chieti. «L'ipotesi trapelata», fa sapere Foschi, «parla della possibilità di ridistribuire i 10 stalli taxi presenti in aeroporto, assegnandone 8 ai tassisti pescaresi e 2 ai tassisti di Chieti, fermo restando che Teramo e L'Aquila hanno già espresso il proprio disinteresse e il Comune di San Giovanni Teatino non ha più licenze taxi. Tale ipotesi però è già stata rigettata dalle rappresentanze sindacali dei tassisti di Pescara».