CHIETI - Cominciano a manifestarsi i primi segnali di "cedimento", che si rintracciano nella scelta dei termini affidati alle note stampa, a seguito delle polemiche aperte su più fronti in merito alla gestione del trasporto pubblico abruzzese della Tua SpA.
Questa volta a scaldare gli animi è stata la rescissione del contratto di locazione della sede di Chieti che ha visto intervenire con sdegno, a giochi fatti, il sindaco Umberto Di Primio che ha parlato di "insensibilità istituzionale".
Non si è fatto attendere il commento, dai toni piuttosto accesi, del presidente di Tua Gianfranco Giuliante, uomo della Lega, nominato lo scorso aprile nell'ambito dello spoils system avviato dalla maggioranza regionale di centrodestra.
"Con gli anni le ambizioni di ognuno tendono inevitabilmente ad affievolirsi", esordice Giuliante, per aggiungere subito dopo: "trovo in ciò la giustificazione per affermare, qui ed ora, che ambirei conoscere chi è quell’idiota che, politicamente ed amministrativamente, ritiene di poter sostenere l’opportunità di mantenere in essere una 'location' di 6350 metri quadri complessivi (di cui 2100 coperti e 4250 a parcheggio) su cui operano 13 unità lavorative fisse tra amministrativi e meccanici, che costa 100 mila euro annui (4 milioni di fitto pagati è la cifra attualizzata ad oggi dall’inizio della locazione) in presenza di amianto, priva di impianto di dilavamento e, per di più, strutturalmente inidonea per via dell’elevata pendenza e dei terrazzamenti conseguenti a tale criticità di morfologia del terreno".
E ancora: "Quando si riceve una comunicazione circa la presenza di amianto, l'assenza di impianti previsti per legge e viene, per iscritto, evidenziata la necessità di limitare le attività lavorative cessando, nel contempo, quelle che offrono maggior profilo di rischio ambientale o di sicurezza, chiunque operi con scienza e coscienza nella pubblica amministrazione deve essere conseguente".
E infine la stoccata, indirizzata ai contestatori della decisione, tra cui il sindaco Di Primio: "Così come si dovrebbe evitare, sul territorio, l’esercizio della polemica sterile e priva di costrutto da parte di chi, istituzionalmente, dovrebbe, in primis, avere a cuore la salute dei lavoratori e la sicurezza ambientale del luogo di lavoro".