CHIETI Nessun problema di amianto nella copertura del magazzino della Tua, né di depurazione delle acque. La proprietà dell'area dove si trova la rimessa teatina dei bus della Tua, ultimo presidio in città della società di trasporto regionale dopo lo spostamento a Pescara della sede teatina, smentisce il presidente Tua Gianfranco Giuliante. Il presidente, infatti, aveva tirato in ballo l'amianto nel tetto e l'assenza «dell'impianto di trattamento delle acque di dilavamento del piazzale». La famiglia Gallucci, proprietaria del sito affittato da 40 anni alla Regione per 100mila euro lordi l'anno, dice che invece l'eternit è stato inscatolato, a spese della proprietà, e che l'impianto di depurazione esiste. La famiglia Gallucci mostra le foto del tetto ricoperto con «una procedura complessa e costosa a esclusivo carico della proprietà» e quelle della cabina dell'impianto di depurazione. Nel frattempo si attivano i rappresentanti istituzionali. Dopo il sindaco Umberto Di Primio e il consigliere regionale Silvio Paolucci, intervengono anche i rappresentanti comunali di Fratelli d'Italia. L'assessore alle attività produttive Carla Di Biase, e i consiglieri Stefania Donatelli e Nicola Rapposelli dicono infatti di aver «chiesto l'acquisizione della documentazione inerente la decisione di rescindere il contratto di locazione della sede teatina dell'azienda di trasporto pubblico regionale. Ci rendiamo inoltre disponibili fin da subito a relazionarci con l'assessore regionale Mauro Febbo e il componente di Chieti nel cda Tua Anna Lisa Bucci per lavorare insieme a una soluzione del caso e non permettere ennesimo scippo alla città». Interviene anche la Bucci, che pur tornando a ripetere la tesi di Giuliante, secondo cui il problema è l'amianto nel tetto, assicura che «nel limite della mia funzione, non mancherà il mio impegno e la mia collaborazione per il soddisfacimento delle aspettative di Chieti e mi renderò disponibile alla ricerca di soluzioni alternative e condivise».Resta, infine, l'allarme tra i sindacati per lo spostamento di una settantina di dipendenti da Chieti a Pescara e Lanciano.