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Pescara, 23/11/2024
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Data: 01/08/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Il Comune toglierà le rotaie della metro. Raffica di incidenti e richieste di danni, ma finora tutte le domande sono state respinte: «I manufatti sono ben visibili»

L'AQUILA Rotaie "killer" addio. La giunta comunale ha iniziato a intraprendere i primi passi per arrivare a rimuovere, una volta per tutte, i binari della mai nata metro di superficie, che continuano a causare ancora, a distanza di anni, decine di incidenti. A renderlo noto sono gli assessori Vittorio Fabrizi (Opere pubbliche) e Carla Mannetti (Trasporti), che affermano di voler chiudere la partita prima della fine della consiliatura.
IL PIANO. «È volontà di quest'amministrazione risolvere definitivamente il problema», dichiara Fabrizi. «Naturalmente non ci sono solo le rotaie ma anche i pali, i cavi aerei e le fermate con le panchine. Prima di muoverci, però, vogliamo capire a che punto è la vicenda legale, non ancora conclusa». Il contenzioso tra Cgrt, esecutrice dei lavori, e il Comune è in corso. CARTE BOLLATE. I ricorsi pendenti sono due, uno in Consiglio di Stato e l'altro in Corte d'Appello (i giudici devono ancora stabilire se si tratti di una causa civile o amministrativa). Malgrado siano stati depositati da più di 4 anni, non sono ancora stati discussi. Nel 2015, dopo la sentenza con cui il Tar dell'Aquila respinse il ricorso della Cgrt contro l'atto con cui il Comune annullò, nel gennaio 2009, la concessione per la realizzazione dell'opera, la ditta aveva fatto appello al Consiglio di Stato, anche perché, nel frattempo, la giunta Cialente aveva chiuso tutte le porte a ogni possibile transazione. Tuttavia, secondo l'Avvocatura, l'inerzia del Comune non è imputabile a questioni giuridiche (dal momento che la convenzione tra l'ente e la Cgrt non esiste più da tempo) ma solo ai costi elevati legati alla rimozione dei binari. Opinione condivisa anche dall'assessore Carla Mannetti, che ha già fissato, per la seconda metà di agosto, un tavolo tecnico. Non è escluso, per Fabrizi, che il Comune possa decidere di procedere per segmenti, anziché con un intervento unico, iniziando, magari, dai tratti più critici, quelli in cui continuano a verificarsi gli incidenti. Di solito ad avere la peggio sono ciclisti e motociclisti, ma ogni tanto a rimanere coinvolto c'è qualche automobilista.
RISARCIMENTI NEGATI. Meglio farsi passare, però, ogni tentazione di fare causa al Comune: finora le richieste di risarcimento sono state sistematicamente respinte. Il motivo lo si può leggere su una delle lettere inviate dall'assicurazione a un ciclista che si era rotto il femore cadendo dalla bici: «Le rotaie non possono considerarsi insidia e trabocchetto in quanto sono un manufatto visibile ed evitabile. La caduta è ascrivibile a una pluralità di molteplici fattori causali - disattenzione, autonoma condotta, responsabilità di terzi - e sarebbe stata evitabile adottando la dovuta attenzione».

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