VILLA SANTA MARIA «Da dove si vede Dux?». «Più avanti, dritto a venti metri, nella piazzetta». E' una sorta di pellegrinaggio, in questi giorni, a Villa Santa Maria. Tanti i curiosi che giungono in paese per vedere l'incisione riferita a Benito Mussolini che campeggia sul costone roccioso che sovrasta il centro abitato. «Ieri - raccontano i residenti - è arrivato un gruppo di motociclisti. E poi delle signore in macchina. Tutti con macchinetta fotografica». La scritta Dux è riapparsa dopo la pulitura della parete di roccia. Intanto il sindaco, Giuseppe Finamore, ha consegnato ai carabinieri, che gireranno gli atti alla Prefettura e al ministro Matteo Salvini, la documentazione sulla scritta. «Scritta che è lì da sempre - ribadisce il primo cittadino -, fa parte del nostro passato. Ora non si capisce perché si voglia rimuoverla. E non si dica che sono fascista, perché mio nonno era con i partigiani». Secondo lo storico, saggista e giornalista Marco Patricelli, «è da respingere, da chiunque abbia buon senso e un minimo di cognizione, che la storia sia una specie di torta millefoglie di cui ognuno prende solo lo strato che gli piace perché nei suoi gusti ideologici. La storia - afferma - va studiata e conosciuta, non fatta a pezzetti per un uso strumentale politico. Se passasse quest'assurdo principio sul Ventennio, come nel caso di Villa, dovremmo scalpellare i fasci littori da migliaia di tombini, dalle fontane e dalle lapidi sulle chiese con i caduti delle guerre di Spagna e di Etiopia, dalle targhe su palazzi e monumenti».