Non c'è pace per il trasporto scolastico, che da anni offre il fianco a tutta una serie di problematiche che sembrano non finire mai. Retaggio anche del passato, quando sono stati affidati i servizi a ditte che non sempre hanno tenuto fede agli impegni presi, e alle aspettative delle famiglie degli alunni interessati al trasporto con gli scuolabus. Stavolta è andato a segno un ricorso fatto contro il Comune per la divisione territoriale del tragitto da compiere da parte degli scuolabus, ritenuta discriminatoria. Il Tribunale Regionale Amministrativo ha infatti annullato il regolamento del trasporto scolastico di Tortoreto che era stato approvato nel consesso civico dello scorso mese di aprile e che divideva il territorio in due zone. Regolamento che disponeva la frequenza dei ragazzi a seconda del quartiere o della frazione di residenza. Tanto per fare un solo esempio: chi viveva oltre il ponte autostradale, verso la Bonifica di salino, doveva giocoforza frequentare il plesso scolastico di Tortoreto Paese, mentre gli alunni che risiedono a est, verso il mare, quelli di Tortoreto Lido. Nel caso della famiglia ricorrente, da posto dove abita l'alunno per raggiungere la scuola del centro storico bisognava fare un tragitto molto più lungo e impervio. Senza contare la contestazione fatta in merito ad alcuni vizi relativi al provvedimento di esclusione del minore «a cui non era stata consentita l'iscrizione al servizio, sottolineando la violazione della libertà educativa spettante alle famiglie, l'esigenza di continuità stabilite dalle tante leggi che regolamentano l'assetto della scuola italiana e lo sviamento del potere pubblico. In pratica si voleva favorire le iscrizioni nella scuola di Tortoreto Paese».