PESCARA Una volta il cespuglio o l'albero. Una volta il foro nel muro. E un'altra volta ancora, il cassonetto dei rifiuti. Sono sempre diversi i nascondigli che gli spacciatori usano come depositi della droga nella zona del centro, quella vicina al terminal degli autobus.
MOVIMENTO ININTERROTTO Un'area di transito per chi arriva e chi parte ma anche per chi vive in città, dove il movimento è ininterrotto, dalle prime ore del mattino fino a notte, e i possibili clienti dei pusher sono innumerevoli. La possibilità di confondersi in mezzo alla gente è altissima, per chi spaccia e vuole evitare sequestri da parte delle forze dell'ordine e conseguenti problemi con la giustizia, dalla denuncia all'arresto. E, come molti altri, avevano preso tutte le precauzioni del caso i due spacciatori che la Guardia di finanza ha fermato lunedì nell'area di risulta, vicino al terminal dei bus. Avevano nascosto la droga in un cespuglio e in un cassonetto della spazzatura: posti "sicuri", pensavano i due, che non immaginavano di essere tenuti sotto controllo dagli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle, agli ordini del colonnello Luca Lauro.
IL SEQUESTRO I finanzieri hanno bloccato i due spacciatori ed è scattato il sequestro dello stupefacente, quasi un etto di marijuana suddiviso in venti involucri preconfezionati. Sono un uomo originario del Ghana e uno arrivato dalla Nigeria, il primo di 37 anni e il secondo di 33. Sono entrambi regolari in Italia, per motivi umanitari, e spesso si vedono in quella zona. Per loro è scattata la denuncia.È proprio quello uno dei punti critici di Pescara e lì i finanzieri concentrano la propria attività, con servizi in divisa e in borghese, per intercettare chi spaccia e poi risalire a chi li rifornisce. In questo caso i due avevano un bel po' di droga da piazzare (il valore della marijuana sequestrata è di quasi mille euro) e non è escluso che quegli involucri fossero destinati ad altri spacciatori, prima di finire sul mercato.
LE STRATEGIE Ma i finanzieri sono intervenuti prima che fosse troppo tardi e hanno recuperato la droga dal cassonetto e dal cespuglio, dopo aver monitorato i movimenti dei due, che si spostavano in bicicletta per tenere sotto controllo i nascondigli e prelevare la marijuana al momento giusto, quando necessario. Sono studiate e collaudate, infatti, anche le strategie per il passaggio della droga, che non avviene mai in contemporanea al contatto con il cliente e alla consegna dei soldi ma in momenti diversi. Tutte precauzioni utili ad evitare di essere presi in flagranza. Ma questa volta non sono servite.