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Pescara, 23/11/2024
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Data: 01/08/2019
Testata giornalistica: Primo piano
Autista Seac licenziato, i sindacati puntano il dito contro l’azienda: «Soddisfazione immotivata» Sullo sfondo la polemica per la minaccia della riduzione degli stipendi

CAMPOBASSO. Sullo sfondo resta il braccio di ferro tra l’azienda, il Comune e i sindacati. L’annuncio della Seac che, dopo il mancato trasferimento dei contributi di Palazzo San Giorgio, ha paventato la possibilità di dimezzare gli stipendi agli autisti ha scatenato la dura reazione delle parti sociali che hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Campobasso. A distanza di 24 il clima però continua ad essere rovente. Stavolta a mandare su tutti le furie Cgil, Fit Cils, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl è stata la notizia apparsa sugli organi di stampa del contenziose riguardante il licenziamento di tre dipendenti della Seac. «In primis- evidenziano in una nota congiunta - registriamo l’arrogante soddisfazione della Seac, cioè di un’azienda che gestisce da un quarantennio, con lauti guadagni, il trasporto urbano per conto del comune di Campobasso, per aver licenziato tre dipendenti nel 2016 (non 2018), escludendo volutamente le organizzazioni sindacali dal processo decisionale ed eludendo l’applicazione del criterio dell’anzianità lavorativa. Evidentemente i tempi cambiano, o tempora, o mores, dicevano i latini. Quello che ci lascia perplessi ed indignati è l’affermazione di aver agito “correttamente”, nonché l’assenza dell’amministrazione comunale (la precedente) nel controllo della correttezza contrattuale e dei conti della società, perché, è indubbio, c’è qualcosa che non torna. Per quanto concerne la questione materiale, premesso che non conosciamo le motivazioni della sentenza, appare inconciliabile la remunerazione da parte dell’amministrazione pubblica, fatta in base ad alcuni parametri, che comportano una correlazione ineludibile fra oneri, chilometri assegnati, velocità commerciale e necessità di autisti, e gli autisti esistenti. Applicando le regole, scaturisce un divario fra numero di autisti necessario e quello effettivo, non a caso, l’azienda, spesso, non è in grado di concedere, o ne restringe la libertà, i permessi previsti da norme di legge e di contratto, oltre a ricorrere all’assunzione di lavoratori interinali. È errata l’affermazione che l’azienda doveva “mantenere immutato l’organico aziendale”, in occasione di riduzione del numero di chilometri assegnati (nessuno potrebbe pretenderlo), sia perché i licenziamenti sono avvenuti molto prima della riduzione dei km operata dalla regione Molise sia perché vi è stata da parte dell’azienda una costante richiesta di lavoro straordinario nei confronti dei lavoratori rimasti in servizio, oltre alla soppressione dei permessi e assunzione di lavoratori interinali. Quindi, è matematicamente certo che ad un certo numero di km ed ad una velocità commerciale prevista debbano corrispondere tanti autisti. Concludendo, al di là dei principi giuridici, la dotazione organica di una società, nel caso specifico, scaturisce da regole matematiche e per effetto delle quali è remunerata dall’ente pubblico. Per questi motivi, i sindacati annunciano di voler continuare a sostenere insieme ai propri legali il dipendente licenziato, rimasto per tale motivo privo di reddito, nella sua battaglia per ottenere giustizia e al quale tutti i colleghi esprimono piena solidarietà e vicinanza».

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