L'AQUILA - Fumata nera nella riunione odierna del Cipe per l’approvazione del Piano economico finanziario (Pef) di Strada Parchi, concessionaria delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25.
Il Comitato interministeriale per la Progammazione economica non ha approvato il Pef, atto necessario entro la fine di agosto, come da accordi raggiunti nei mesi scorsi tra Ministero per le Infrastrutture e Trasporti e Sdp, per il congelamento delle tariffe, in particolare con la conferma della sterilizzazione per evitare la maxi stangata di circa il 20 per cento dal primo settembre prossimo.
Una vicenda che ha fatto scendere in piazza cittadini ed istituzioni che rimane, per ora, irrisolta. E se da un lato ci sono gli utenti che lamentano il peso del caro pedaggi, dall'altro, alle porte si profilano giornate convulse per tutto il comparto autostradale, i cui lavoratori saranno in sciopero il 4 e 5 agosto per il mancato rinnovo del Ccnl di settore.
Il pronunciamento sul Pef, in attesa di rinnovo dal 2014, era stato già rinviato per due volte. Comunque, sulle risultanze dell’incontro non è trapelato nulla di ufficiale.
Soltanto ieri era arrivato il parere favorevole dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) che ha definito il Pef "sostenibile". Secondo l’Autorità, il contesto determinato dallo "scenario 4", ovvero quello selezionato ai fini dell’esame rispetto a una serie di scenari proposti, "appare idoneo ad assicurare l’equilibrio del piano economico finanziario, sussistendo la contemporanea presenza delle condizioni di equilibrio economico ed equilibrio finanziario".
Qualche criticità è evidenziata nella corretta applicazione dei criteri di determinazione delle tariffe. In particolare sui costi di manutenzione e rinnovi da sostenersi in futuro, sui costi del personale, sul calcolo dei volumi di traffico medio annuo. Correzioni che l’Autorità sollecita che potrebbero portare a una riduzione sia dell’onere di subentro che dell’incremento tariffario previsto dal 2023 fino al 2040.
Ad intervenire con una nota è il presidente della Giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, che ha partecipato alla riunione, come fatto in altre occasioni, il quale ha parlato di "passo avanti su Strada dei Parchi, per quanto riguarda il rinnovo del Pef".
Una presa di posizione che si basa sul fatto che "l’Autorità di regolazione dei Trasporti ha dato parere sostanzialmente positivo, anche se con una serie di osservazioni e prescrizioni sullo scenario di rinnovo presentato da parte di Strada dei Parchi – spiega ancora Marsilio -. Adesso questo programma economico e finanziario il Governo lo invia alla Commissione Europea per acquisire il parere definitivo circa la compatibilità tra questo Piano rinnovato e le regole europee che regolano il settore".
In merito al rischio di maxi stangata dal prossimo primo settembre, Marsilio ha sottolineato che "nel frattempo ho posto al Governo la questione che il prossimo 31 agosto scade il congelamento dell’aumento delle tariffe autostradali e, di conseguenza, dal primo settembre dovrebbero registrare aumenti intorno al 20%. Il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli, ha garantito che il concessionario, con il quale sta interloquendo, si farà carico di sospendere questo incremento in attesa che si concluda questa procedura e naturalmente il nostro auspicio è che questo avvenga presto e che ci vengano date rassicurazioni formali in tal senso", ha concluso il governatore.
Il Pef prevede tra le altre cose il controllo dei pedaggi e un maxi piano di messa in sicurezza sismica sull’attuale tracciato per un investimento complessivo di circa 3,1 miliardi di euro, di cui 2 a carico dello Stato, e la restante parte della concessionaria.
Il mega progetto di sicurezza sismica di ponti e viadotti sono stati previsti nella legge di stabilità del 2012 che, dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, ha inserito le due arterie nel novero delle infrastrutture di protezione civile in caso di calamità naturali.
Sulla riunione è intervenuto Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada dei Parchi, che sottolinea come "il Consiglio di Stato ha stabilito, entro il 30 ottobre 2019 il Pef dovrà essere approvato in via definitiva. Si potrà però dare immediato avvio ai lavori per la messa in sicurezza sismica dell’A24 e A25 solo quando il Mit approverà il previsto Piano di Convalida presentato dalla concessionaria. La messa in sicurezza è un obbligo per le autostrade A24-A25".
"La legge del 2012 ha individuato le autostrade A24 e A25 come 'arterie strategiche' ai fini della Protezione Civile perché attraversano le aree del Paese dove, dal 2009 in poi, si è verificata una serie di terremoti, a cominciare da quello devastante dell’Aquila, cui è seguito quello di Amatrice (Rieti). Tra i due eventi catastrofici, una sequela di scosse di intensità diversa ha ricordato in questi anni che la A24 e la A25 costituiscono l’unica via di accesso rapido dei soccorsi, un asset strategico per il Paese, la cui accessibilità e funzionalità costituiscono una garanzia per l’intero centro-Italia. Noi stiamo facendo da anni la nostra parte per arrivare alla definizione di questo progetto".
Ramadori sottolinea ancora che "Ora si dovrà trovare anche una soluzione adeguata e definitiva al congelamento delle tariffe sino al 2020; noi una modalità l’abbiamo già prospettata e riteniamo che la prossima settimana si possa siglare un accordo con il Mit per scongiurare gli aumenti dal primo settembre".
Nella nota si spiega che in queste settimane infatti, si è lavorato anche a trovare una soluzione al tema spinoso degli aumenti tariffari. Aumenti riconosciuti sia dai Giudici amministrativi sia, con un apposito decreto, dal Ministero delle Infrastrutture, e che sono stati congelati sin dall’ottobre del 2018.
"Concretamente, per scongiurare il rincaro delle tariffe della A24 e A25, l’ipotesi sul tavolo è quella di utilizzare una quota parte del prezzo di concessione", conclude Ramadori.