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Data: 03/08/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
I nuovi autobus sono già guasti. Atac, il caso dei nuovi bus già fermi dopo un giorno

Gli attesissimi 227 bus, ricordate? Quelli nuovi, nuovissimi. Bene, cominciano già a rompersi. Film, in esclusiva e in prima visione sulle strade capitoline. Un debutto su strada tragico, quello dei nuovi autobus Atac. Ieri quattro degli 80 mezzi fiammanti presentati in pompa magna a Tor Bella Monaca erano già fermi con i display che segnalavano le avarie sui motori e sui pannelli.
Allarmanti e grotteschi gli alert che sono comparsi ieri sugli schermi degli autisti che stavano guidando i mezzi. Leggevano messaggi tutti uguali accompagnati da un bel punto esclamativo racchiuso in un triangolo che segnala pericolo ed emergenza. «Avaria motore, avaria centralina carrozzeria, avaria motore», questi gli allarmi inequivocabili.
DEBUTTO
E ora chi glielo dice alla sindaca Raggi che solo poche ore fa aveva organizzato una conferenza stampa ad hoc? Chi glielo dice che tra quegli 80 bus arrivati, alcuni hanno già dei problemi non proprio trascurabili? A neanche ventiquattro ore di debutto in strada quattro mezzi sono già fermi. Chi rileva un'anomalia motore, chi ha notato una porta difettosa, chi ha una plafoniera che si è staccata. Chi si è dovuto proprio fermare e accostare come il mezzo in viale Somalia, ieri pomeriggio. Succede anche questo. Ma va detto, non è un'esclusiva di Roma. È successo anche a Napoli quattro giorni fa. Stessa ditta di costruzione. Solo che i mezzi che sono finiti nel capoluogo campano sono stati prodotti a Bologna mentre quelli arrivati nella Capitale sono stati fabbricati in Turchia. Ma l'azienda è la stessa: la IIA, che il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio promise di salvare. E che però ha dovuto far produrre i mezzi dal nuovo azionista turco.
Ricordate quando il primo novembre scorso l'allora presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefano, disse su Twitter: «Non stiamo solo risanando Atac, ma anche un'altra importante azienda italiana sta ripartendo: Industria Italiana Autobus. Ottenuta infatti la fideiussione per iniziare la produzione dei 227 bus che arriveranno a Roma il prossimo anno»? Ecco si riferiva proprio ai problemi di quell'azienda che per non perdere l'importante commessa pubblica ha fatto poi produrre i mezzi in Turchia. Senza contare che c'è stato anche un percorso faticosissimo per portare quei mezzi in strada. C'è voluto molto tempo per capire se i bus fossero di Atac, che è in concordato, o del Comune. La giunta ha escogitato uno stratagemma: l'amministrazione rimane proprietaria dei bus ma ha voluto che Atac, che ha l'usufrutto oneroso non previsto nel concordato, firmasse un documento per condividere eventuali rogne.
NOLEGGIO DA ISRAELE
Una catena di Sant'Antonio infinita. I mitologici 227 bus (mitologici perché annunciati dappertutto in tutte le salse) arrivano in realtà un anno dopo l'ordine. Cosa è successo nel frattempo? La municipalizzata dei trasporti capitolini è stata costretta a un triplo salto mortale, e per chi sta attraversando una procedura pre fallimentare non è proprio il massimo. Ha dovuto noleggiare 70 autobus israeliani, che però quando sono finiti in strada si è scoperto che non erano immatricolabili. Succede anche questo. Allora, forse, quel cartellino appeso dentro ai bus a favor di telecamera andrebbe aggiornato visti gli ultimi sviluppi. «Ciao sono uno dei nuovi 227 bus e sono già guasto».

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