CHIETI - "Carissimo Presidente, seppur consapevole che Tu sia affaccendato con le tante e complesse questioni che interessano la nostra Regione, debbo comunque sottoporre alla Tua attenzione un episodio che definirei sgradevole e che ha per protagonisti negativi alcuni degli esponenti degli organi regionale".
Inizia così la lettera che il sindaco di Chieti Umberto Di Primio indirizza al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per portarlo a conoscenza, nel caso in cui non se ne fosse accorto, della piega e dei toni che ha assunto la discussione sulla dismissione della sede di Tua, azienda del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle parole del presidente Gianfranco Giuliante.
Due visioni per ovvi motivi differenti, quelle di Di Primio e Giuliante con il primo che definisce la decisione di dismettere la sede un atto di "insensibilità istituzionale", e il secondo che sostiene la necessità di chiudere il capitolo, visto che la struttura presenta numerose criticità, non ultima la presenza di amianto.
E nella lettera Di Primio attacca: "Premesso che non mi considero il primo tra gli amministratori, è altrettanto vero però che non posso essere trattato come l'ultimo della classe da chi poi, a differenza nostra, non è stato scelto dalla gente e pretende, dal pulpito sul quale si è posizionato, di fare la lezioncina a noi amministratori".
Il riferimento non è troppo velato ed evidenzia una certa insofferenza verso l'ultima uscita di Giuliante, uomo della Lega, nominato lo scorso aprile nell'ambito dello spoils system avviato dalla maggioranza regionale di centrodestra. Di Primio, invece, è ai ferri corri con Forza Italia dopo che i consiglieri del suo partito gli hanno voltato le spalle in Consiglio comunale sul Bilancio di previsione.
Tornando sulla sede teatina, il neo presidente Tua Giuliante sostenendo la necessità di dismetterla aveva detto: "Con gli anni le ambizioni di ognuno tendono inevitabilmente ad affievolirsi. Trovo in ciò la giustificazione per affermare, qui ed ora, che ambirei conoscere chi è quell’idiota che, politicamente ed amministrativamente, ritiene di poter sostenere l’opportunità di mantenere in essere una 'location' di 6350 metri quadri complessivi (di cui 2100 coperti e 4250 a parcheggio) su cui operano 13 unità lavorative fisse tra amministrativi e meccanici, che costa 100 mila euro annui (4 milioni di fitto pagati è la cifra attualizzata ad oggi dall’inizio della locazione) in presenza di amianto, priva di impianto di dilavamento e, per di più, strutturalmente inidonea per via dell’elevata pendenza e dei terrazzamenti conseguenti a tale criticità di morfologia del terreno".
Ed è proprio su questi ed altri passaggi che nella lettera inviata a Marsilio, Di Primio chiarisce: "Nelle note che alcuni esponenti di Tua si sono affrettati a dare alla stampa, si è fatto riferimento agli esosi costi della sede teatina dell'azienda di trasporto ed ai problemi di sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro".
"Ebbene - aggiunge Di Primio -non ho mai detto che l'officina e la rimessa di Tua dovessero restare lì dove oggi insistono ma, molto più semplicemente, auspicavo di aver un confronto con i vetici aziendali per comprendere il progetto di sviluppo portato avanti".
Econtinua: "Sui costi dell'attuale sede e sulla sua rispondenza alle normative vigenti, è intervenuto il proprietario dello stabile il quale ha in parte smentito i vertici Tua e si è detto comunque disponibile ad un confronto per poter giungere ad una soluzione che contempli le esigenze e gli interessi della città di Chieti e quella dell'azienda di trasporto pubblico".
"Passando al tema dell'ottimizzazione dei costi poi - continua Di Primio - ritengo che la soppressione della sede teatina non dia luogo a tutti quei risparmi decantati. Non meno rilevante la ricaduta, chiaramente negativa, sul Pil cittadino".
E annuncia la sua disponibilità a "verificare la possibilità di concedere in uso strutture di prorietà comunale all'azienda di trasporto regionale, così da preservare la sede teatina. Comprendo da amministratore la difficoltà di far 'quadrare i conti', ma questo cerco di farlo sempre nell'interesse della collettività".
Infine la stoccata sulle numerose difficoltà, relative alla manutenzione, al piano dei servizi minimi e tanto altro, espresse in più occasioni da pendolari del trasporto pubblico e operatori del settore: "ho colto nelle loro parole molta preoccupazione per come si sta procedendo al riordino del Tpl. Chiedo a Te quale vertice dell'Amministrazione regionale di vigilare sui futuri passi che si dovranno compiere, affinché l'intero territorio abruzzese e le aziende di trasporto interessate, non subiscano le ripercussioni di determinate scelte", chiosa Di Primio.