L'AQUILA Niente aumenti dei pedaggi autostradali sulle tratte della A24 e della A25 gestite da Strada dei Parchi Spa. Anzi no. Prima la notizia della svolta, arrivata martedì sera al ministero delle Infrastrutture dove si sono incontrati i rappresentanti del ministero dell'Economia e quelli della concessionaria autostradale. Poi lo stop dell'Anas, che nel Cda di ieri pomeriggio ha contestato l'accordo tra Governo e concessionaria, ponendo dubbi sul blocco delle tariffe, che, dunque, potrebbero tornare a crescere a settembre. Blocco a cui, però, sia Strada dei Parchi, sia il Mit non intendono derogare. Facciamo un passo indietro. Nell'incontro di martedì sera è stata approfondita una delle questioni foriera di malumori e proteste da parte dei cittadini che utilizzano le due autostrade: un nuovo e aggiornato Piano economico finanziario (Pef), che preveda la messa in sicurezza sismica definitiva di queste autostrade (che una legge del 2012 individua come "infrastrutture strategiche ai fini di Protezione civile" dopo il sisma del 2009) risolvendo nel contempo il problema degli elevati aumenti dei pedaggi che scattano, secondo la concessione in corso, ogni anno.
LA SVOLTA MANCATA. In sostanza, nella riunione di martedì era stato eliminato il rischio di un aumento del 19 per cento del pedaggio autostradale (percentuale che somma gli incrementi previsti nel 2018 e nel 2019). Mit e Mef avevano manifestato l'intenzione di mantenere bloccate le tariffe fino al pronunciamento della Commissione europea e fino alla successiva approvazione del Pef. Tutti soddisfatti, dunque: gli aumenti sembravano scongiurati. E invece, ieri sera, l'ennesima doccia gelata. «Non c'è, per ora, l'accordo per sterilizzare le tariffe dal primo settembre, in quanto Anas si è opposta alla proposta di utilizzo delle rate del prezzo di concessione (54 milioni di euro, snc), come accaduto già in passato, per coprire i costi del blocco delle tariffe, in attesa dell'approvazione del nuovo Pef», ha spiegato il vicepresidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris. Per sbloccare una vicenda che sembrava risolta serve «un intervento legislativo del Governo nazionale, su cui ieri si è registrato l'impegno di Mit e Mef, senza il quale il primo settembre saremo di nuovo costretti ad applicare l'aumento». Sullo stop all'aumento dei pedaggi si era espresso con soddisfazione anche il presidente della Regione Marco Marsilio, che ieri aveva apprezzato l'accordo che lui stesso aveva sollecitato al Cipe. Ora, invece, è tutto da rifare, come un infinito "gioco dell'oca". Il nuovo Piano economico finanziario era stato invece esaminato nel suo complesso positivamente durante l'ultima seduta del Cipe, il 1° agosto. «Non ci sono state grosse osservazioni», fanno sapere da Strada dei Parchi e il Pef è stato trasmesso alla Commissione europea per l'approvazione definitiva. «Il piano per la messa in sicurezza sismica dell'A24 e A25 entra nella fase avanzata con la relativa revisione del Pef da 3,1 miliardi», commenta il concessionario, «che prevede anche un piano stralcio da 723 milioni, in tre anni, per gli interventi urgenti». Tra gli aspetti previsti nel nuovo piano, c'è il suo sviluppo su un orizzonte temporale di 21 anni, dal 2019 e 2040 e prevede e l'allungamento del termine di scadenza della concessione del 2030 a 2040. TRIA. «Nell'ultima riunione del Cipe abbiamo sbloccato molti fondi, sia per la questione generale della concessione autostradale, sia per i lavori per la galleria. Al Mef stiamo facendo il possibile per mettere in moto tutti i fondi stanziati, è un lavoro che sta facendo il Governo». A dirlo il ministro dell'Economia Giovanni Tria, a margine della sua visita ieri mattina all'interno dei Laboratori nazionali di Fisica nucleare. Quanto al progetto di messa in sicurezza del "sistema Gran Sasso" e la nomina del commissario straordinario, Tria ha ribadito che «laddove le cose si bloccano, è bene mettere un commissario», glissando però sui dettagli. È stato il presidente della Regione Marsilio a precisare che «attendiamo a momenti il decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, che ci permetterà di costituire la relativa struttura di missione».
ECCELLENZA MONDIALE. È la prima volta che Tria - affiancato dalla moglie Maria Stella Vicini - visita i laboratori del Gran Sasso. Il ministro è stato ricevuto dal neo presidente dell'Infn Antonio Zoccoli e dal direttore dei laboratori Stefano Ragazzi, che hanno illustrato le attività e gli ambiti di ricerca. «Sono affascinato», ha detto Tria nel suo tour fra i principali esperimenti, come Luna e Borexino, «qui c'è la dimostrazione delle eccellenze italiane, siamo la frontiera della conoscenza in molti campi. Qui ai Laboratori del Gran Sasso attiriamo tanti ricercatori dall'estero: un modello da replicare».BIONDI. Un interlocutore all'interno del ministero dell'Economia, per risolvere i problemi della ricostruzione del cratere sismico del 2009: è quanto chiesto ieri a Tria dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.