MONTESILVANO Un progetto ambizioso di turismo sostenibile, quello che l'ex sindaco Renzo Gallerati, fondatore dell'Acaf di Montesilvano accarezzava da anni: una locomotiva storica che avrebbe unito la costa adriatica al cuore dell'Abruzzo (leggi Sulmona) e di qui si sarebbe agganciata ad un secondo convoglio, meglio noto come la Transiberiana d'Italia. Quest'ultimo treno, salito alla ribalta della cronaca anche per il boom di presenze registrato negli ultimi anni, percorre oggi il tragitto Sulmona--Carpinone-Isernia, sferragliando su un binario storico (la nascita risale addirittura al 1897) che in passato era stato dismesso. Il progetto - sostenuto dall'Associazione culturale amatori ferrovie di Montesilvano del presidente Antonio Schiavone, fondatore del museo del treno nella città adriatica - è stato accolto con entusiasmo dall'assessore regionale Mauro Febbo, anche per i costi contenuti, ai quali parteciperà l'ente Regione. Ma hanno plaudito all'iniziativa anche gli albergatori della città. I loro ospiti potranno visitare i luoghi più incantevoli d'Abruzzo, partendo dalla stazione di Montesilvano con un locomotore storico e pieno di fascino, la famosa Littorina degli anni Trenta, alimentata da due potenti motori diesel costruita dall'industria nazionale Fiat. Ogni littorina - spiega Renzo Gallerati, appassionato ferro-modellista, che ha collaborato al meraviglioso plastico della stazione sabauda risalente al 1863 (lo si può ammirare nelle sale del Museo del Treno) potrà trasportare 68 viaggiatori e noi puntiamo a questa trasferta su rotaia nel cuore verde dell'Abruzzo, con una trasferta una volta al mese. Ha dato il suo ok anche la fondazione Fs italiane unitamente all'associazione Le Rotaie. A pensarci bene questi viaggi sui treni storici, come le cento porte, vagoni di terza classe - utilizzati dai meno abbienti che arrivavano dal sud in cerca di lavoro - potranno ridare un nuovo slancio al turismo, anche a quello invernale, in grado di trasportare tanti sciatori dalla costa al centro invernale per eccellenza come Roccaraso. «Il turismo ferroviario - aggiunge Renzo Gallerati- consentirà, la scoperta di territori meno conosciuti, anche agli stessi abruzzesi». Come dire, un treno da non perdere.