PESCARA La nota non parla apertamente di "rottura", ma il clima evocato da quelle dieci righe diramate alle 21.06 di ieri sera, al termine di una lunga riunione, è quello di un pesantissimo avvertimento dalla Lega alle altre componenti di maggioranza, leggasi Fratelli d'Italia. La vicenda è sempre la stessa: la nomina del direttore generale della Asl dell'Aquila (Roberto Testa), da parte del governatore abruzzese, Marco Marsilio, che proprio alla Lega non è andata giù, tanto da spingere il segretario regionale del partito, Giuseppe Bellachioma, a parlare di «una fuga in avanti del presidente. L'accordo era che se ne sarebbe parlato nel pomeriggio di oggi (ieri, per chi legge, ndr) nella riunione dei segretari dei partiti della coalizione», che poi non si è tenuta (vedi articolo a destra). La Lega si è invece riunita a Pescara, alla presenza degli stati generali del partito e alla vigilia del ritorno in Abruzzo del leader del Carroccio, ministro e vice premier Matteo Salvini, che ha annullato due delle tappe del tour previste, confermando solo quella di Pescara (questa sera alle 21.30). Una riunione a porte chiuse, alla quale hanno partecipato i dieci consiglieri e i quattro assessori regionali, oltre ai deputati Bellachioma e Luigi D'Eramo, (responsabile degli enti locali).
MANCA IL CONFRONTO. «In regione serve maggior confronto. A sei mesi dalla vittoria aspettiamo ancora di affrontare i temi principali che riguardano l'Abruzzo», è l'incipit del comunicato stampa diramato ieri sera al termine del briefing durato più di quattro ore . E poi l'affondo: «È arrivato il momento di cambiare metodo di lavoro perché dopo sei mesi dalla storica vittoria in Abruzzo del centrodestra, guidato dalla Lega di Matteo Salvini, il clima in regione sembra essersi già incrinato. Fin dall'inizio della legislatura», proseguono nella nota gli amministratori leghisti, «avevamo condiviso con i partiti di maggioranza e con il presidente un metodo di lavoro e degli obiettivi. Un metodo limpido e sereno, con degli obiettivi chiarissimi: sicurezza, autonomia differenziata, detassazione e rilancio economico delle aree interne e costiere della regione».
LA STOCCATA. E arriva anche la stoccata a Marsilio. «A sei mesi dalla vittoria, invece, quel confronto e quel metodo di condivisione non esistono più. Il disinteresse del Presidente della Giunta nei confronti delle istanze programmatiche della Lega rischia di allontanare il governo regionale dalla volontà dei cittadini. La Lega vuole iniziare a realizzare progetti e linee programmatiche, dall'Autonomia differenziata, sulla quale attendiamo ancora la presa di posizione di Marsilio, alla gestione del personale all'interno dell'Istituzione. Per non parlare delle perplessità che abbiamo sulla revisione del bilancio regionale e del mantenimento da parte della Giunta e di alcuni assessori degli impegni che i consiglieri della Lega hanno presentato e votato».L'AUT AUT. «Il senso di responsabilità verso gli abruzzesi», prosegue la nota, «e il rispetto dei ruoli istituzionali che abbiamo dimostrato in questi mesi non deve essere scambiato con una costante e incondizionata adesione ad azioni politiche e governative non condivise, volte a ribaltare la volontà popolare». Dichiarazioni dure, che hanno il sapore dell'aut aut, ma che non sanciscono la rottura definitiva. Ancora. Bellachioma non dice di più. «Domani (oggi, per chi legge, ndr)», conclude al telefono, «Salvini torna in Abruzzo. Parlerà lui».