Altri due operai morti sul lavoro. Questa volta per asfissia, avvelenati dall'anidride carbonica. Nella stiva di una nave. E' successo questa notte, intorno all'una e mezzo, a Porto Marghera, porto industriale di Venezia. Ne ha dato notizia un lancio dell'Ansa che ricostruisce la vicenda. Le vittime sono due lavoratori di ditte che operano per conto del Cia, il Consorzio intermodale adriatico. Vi sarebbe anche un terzo operaio coinvolto nell'incidente, che e' stato pero' soccorso e tratto in salvo. Secondo quanto ricostruisce l'Ansa, i due operai deceduti, Paolo Ferrara di 47 anni e Denis Zanon di 39, lavoravano rispettivamente per la Ico Logistica e per la Nuova compagnia Lavoratori portuali.
I due -secondo quanto riferito dai loro colleghi - stavano ultimando le operazione di prelievo di un carico di soia dalla nave ''World Trader''. A far mancare l'ossigeno nella stiva sarebbe stato proprio il contatto tra la soia e l'acqua piovana. Secondo quanto riferito all'Ansa dai colleghi delle vittime, uno dei due operai, quella della Ico Logistica, era stato calato con una benna all'interno della stiva per raccogliere i rimasugli del carico ma gia' in questa fase si e' sentito male ed e' svenuto. Il secondo operaio, quello della Nuova compagnia lavoratori portuali, si sarebbe calato per prestargli soccorso ma a sua volta sarebbe svenuto per la mancanza d'aria. Una volta arrivati i Vigili del Fuoco, non hanno potuto che constatare la morte dei due operai, registrando peraltro nella stiva una presenza di ossigeno pari a zero.
Dal mattino le banchine di porto Marghera sono bloccate a causa di uno sciopero dei lavoratori indetto non appena la notizia s'è diffusa. Fin dalle prime ore di oggi i camion che dovevano caricare o scaricare merci sono costretti ad attendere fuori dall'area portuale.
La Procura della Repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo sull'incidente. Il titolare del fascicolo, al momento, è il pm di turno Carlo Nordio. Ma intanto arrivano indiscrezioni sulle prime concitate fasi dei soccorsi: secondo fonti sindacali, i due uomini sarebbero stati portati fuori della stiva della nave e per tentare di rianimarli il capitano della ''World Trader'' avrebbe usato una bombola d'ossigeno in dotazione per le emergenze. Secondo i lavoratori, però, la bombola sarebbe stata scarica e quindi inutile. Tra l'altro, il primo dei soccorritori, un rumeno di 53 anni, nonostante il respiratore di cui era munito, si è sentito male ed è stato ricoverato per accertamenti all'Ospedale Civile di Mestre. La nave e' stata posta sotto sequestro mentre indagini sono in corso da parte dello Spisal e della Polizia.
La tragedia ha portato immediatamente i lavoratori portuali di Porto Marghera ad incrociare le braccia, con uno sciopero ad oltranza, contro le precarie condizioni di lavoro, con il blocco di tutti gli imbarchi, mentre è in corso un presidio davanti alla sede della Compagnia dei lavoratori portuali. Cgil, Cisl e Uil chiedono al Comune di Venezia che si proclami il lutto cittadino in concomitanza con i funerali dei due lavoratori. I sindacati, inoltre "confermano, anche in questa drammatica situazione, le ragioni dello sciopero generale della provincia di Venezia del 28 gennaio, che ha tra i punti fondamentali la richiesta di apertura di una vertenza sulla sicurezza negli ambienti di lavoro che sconfigga la piaga dei morti e degli infortuni sul lavoro". Per martedì 29 gennaio è stata indetta una assemblea unitaria dei quadri e dei delegati per decidere le ulteriori iniziative da intraprendere a sostegno della sicurezza nei porti. Si terrà, infine, nel pomeriggio di oggi alle ore 18.15 un incontro tra il Prefetto di Venezia Guido Nardone, il sottosegretario al Ministero della Salute Gianpaolo Patta e i segretari di Cgil Cisl Uil. I sindacati chiederanno l'attivazione del tavolo di coordinamento provinciale già richiesto e sul quale è stata presentata la piattaforma.
Sull'argomento è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, a margine dei direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil: "Continua lo stillicidio, siamo in media oltre quattro morti e mezzo al giorno. Bisogna tornare nei luoghi di lavoro. La flessibilità va bene, ma non bisogna scambiare qualche soldo in più con la mancanza di sicurezza".
Filt Cgil, Fit Cisl e UIltrasporti hanno indetto "uno sciopero immediato in tutti i porti italiani con modalità da definire localmente". In una nota congiunta, le tre sigle "esprimono ferma protesta per il susseguirsi di incidenti che hanno raggiunto livelli non sopportabili nel 2007 e che purtroppo proseguono. La protesta è indirizzata anche verso quelle imprese che non garantiscono lo svolgimento delle attività in sicurezza".