PESCARA - E' un Ottaviano Del Turco scatenato quello che si è presentato ieri ai giornalisti, appena raggiunto dalla notizia della decisione della Consulta favorevole alla legge sullo spoil system: «Dovrebbe vergognarsi chi ha insultato la maggioranza, il presidente e gli avvocati del presidente. Ora potremo governare». Poi ha parlato di sanità: «Non chiuderemo niente, ma cambieremo tutto». La Giunta studia le variazioni di bilancio e i provvedimenti da presentare al Governo a giorni, per risanare i conti della sanità. Un documento definitivo sarà presentato al ministro Tommaso Padoa Schioppa il 26 giugno. Ci stanno lavorando quattro tecnici diretti da Franco Di Stanislao. Il piano avrà come linee guida i punti approvati nell'ultimo Consiglio su proposta dell'assessore Bernardo Mazzocca: riduzione delle Asl, diversificazione delle offerte degli ospedali e dei posti letto. Anche se l'incubo Ire e Irap si va materializzando, il governatore è apparso rinvigorito dalla sentenza della Corte Costituzionale sullo "spoil system": «Vi ricordate l'occupazione del Consiglio regionale e l'immagine di Roselli costretto a lasciare il suo scranno perché stava violando chissà quali diritti costituzionali? Tutto ciò era stato fatto per impedire che la Regione potesse rinnovare le sue aziende. La nostra legge invece era assolutamente valida: dovrebbero vergognarsi tutti quelli che hanno offeso noi e i giuristi che l'hanno scritta. Abbiamo conquistato un principio che sarà valido per tutte le atre regioni». Anche il "buco" della sanità viene legato alla mancata entrata in vigore della legge: «Non abbiamo potuto provvedere alle nostre responsabilità perché ci siamo trovati di fronte due bilanci, presentati dai direttori delle Asl, che chiudevano in pareggio, ma nascondevano perdite che sono state registrate e sono all'origine della decisione del Governo». E all'opposizione, che lo accusa di aver generato nel 2005 una voragine da quasi 200 milioni di euro: «La minoranza, che ha causato lo sfascio nei cinque anni del suo governo, non si è voluta assumere la responsabilità di trovare con noi una soluzione al problema. Udc e An hanno votato contro i provvedimenti urgenti, in Consiglio». Sul deficit sanitario Del Turco punta l'indice sui suoi predecessori e su un male antico almeno trent'anni della sanità regionale «fatto di piccoli ospedali, favori e clientelismo. Alla base del dramma che stiamo vivendo c'è una politica dissennata fatta prima della nostra elezione. Ci sono 528 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto avere dal Governo se solo avesse accettato un ragionamento di fondo: mettere in ordine il bilancio della sanità, per ricevere dallo Stato una quota del Piano sanitario nazionale. Noi li abbiamo richiesti a Padoa Schioppa: ci impegniamo a far rientrare in tre anni il deficit, se il Governo è pronto a fare con noi una scommessa e ad accompagnare il processo di risanamento della sanità regionale. Le tasse sono una scelta sbagliata. Il nostro programma sarà pronto entro il 22 giugno, e il 26 lo presenteremo al ministro. Speriamo che il Governo ci dia una risposta positiva per avere il tempo di riparare ai danni. Altrimenti dovremmo prendere misure urgenti e immediate». E lunedì, nuovo vertice con il ministro.
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