Data: 14/10/2006
Testata giornalistica: Il Centro
Redditi, la maestra è più ricca del gioielliere. Molte sorprese nelle cifre dichiarate al fisco da 50 categorie di titolari di partita Iva

I dentisti denunciano 30mila euro, baristi, meccanici e ristoratori sono sotto i 20mila. Solo farmacisti e notai superano e 100mila euro l'anno

PESCARA. In Abruzzo i gioiellieri e i titolari di bar dichiarano al fisco rispettivamente 13mila e 14.300 euro l'anno, molto al di sotto dei 21.500 euro di una maestra elementare ad inizio carriera. I proprietari di saloni per la vendita di autovetture denunciano un reddito di 7.500 euro, cioé la metà di un precario di call center. Sotto al quale viaggia anche la media dei tassisti (7mila euro).
Ma i paralleli possono proseguire. Un dentista dichiara poco più di 30 mila euro, poco più dei 25.000 euro di un poliziotto che per curare i suoi denti e quelli della sua famiglia deve fare un mutuo.
I dati sono delle ultime dichiarazioni, presentate nel 2005 dai contribuenti. E mostrano la geografia tributaria del popolo delle partite Iva, che riserva molte sorprese. Gli incroci informatici hanno oggi molte possibilità e i tecnici dell'amministrazione fiscale hanno elaborato uno spaccato dei redditi di 50 categorie del lavoro autonomo, suddividendolo per regioni. I risultati appaiono chiari e certamente saranno tenuti in conto per l'offensiva che il governo ha già preannunciato sul fronte dell'evasione. E' un fenomeno imponente tanto che lo stesso vice-ministro per l'Economia, Vincenzo Visco ha detto ieri in Parlametno che «vi sono province e settori in cui i tassi di irregolarità superano il 50%, situazioni che chiaramente richiedono un'attenzione particolare e la definizione di un ordine di priorità per le iniziative di verifica».
Dalle statistiche sulle dichiarazioni presentate nel 2005 emergono subito i forti contrasti di un'Italia (e di una regione) che si infiamma nella lettura delle nuove aliquote Irpef e che discute di evasione fiscale. E - dal pasticcere al notaio, dal pescivendolo all'avvocato, passando per sarti, odontecnici e parrucchieri, tassisti, lavandai e farmacisti - le statistiche fiscali aprono uno scenario che talvolta sembra sfuggire anche alla logica dei luoghi comuni. Un pensionato sociale guadagna 500 euro al mese, ma - tirando le somme - a dichiarare un reddito analogo, o poco superiore, sono gli ambulanti dell'abbigliamento abruzzesi (5.800 euro) i tassisti del Molise (in media 6.175 euro l' anno), i sarti in Puglia (4.048 euro annui), i parrucchieri in Campania (6.332 euro), i pescivendoli del Trentino (3.742 euro l'anno), i ceramisti dell' Emilia Romagna (2.744 euro), i titolari di autosaloni di Bolzano (1.073), i rivenditori di ricambi auto in Lombardia (5.556 euro).
I contribuenti autonomi con i redditi più alti sono in Abruzzo i notai con 289 mila euro l'anno e i farmacisti (115mila euro). Ma dietro di loro c'è il vuoto. Al terzo e quarto posto ci sono infatit Avvocati e commercialisti, ma con denucne dei redditi che superano di poco i 33 mila euro.
Attenendosi freddamente ai dati delle dichiarazioni dei redditi, quale mestiere conviene scegliere? Certamente il notaio (redditi tra 216.000 e 864.700 euro) o il farmacista (tra 97.000 e 165.000 euro). Da evitare i sarti (tra 2.200 e 20.000 euro, ma genericamente sotto i 10.000), i fotografi (tra 5259-19.000 euro) o i tassisti (6.175-14.411 euro).

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it