«BRAVI. E' stato un bel modo, concertato e apprezzabile, di rispondere a un'esigenza vera e importante». A lodare i dodici sindacalisti che per la prima volta nella storia di Amt si sono messi a disposizione per lavorare in un giorno di sciopero nazionale, è, ironia della sorte, lo stesso prefetto Giuseppe Romano, firmatario ieri di un'ordinanza che dava ben poco spazio a risposte, rifiuti e contestazioni di qualunque tipo. «Il sindaco Giuseppe Pericu mi ha pregato di chiedere alla Lega Calcio se fosse possibile rinviare Genoa-Juventus in questa difficile giornata - spiega al telefono lo stesso Romano - Io non so che tipo di motivazioni ci siano dietro, ma mi devo rifare alle risposte ufficiali. Mi è stato risposto di no, che non era possibile rimandare per motivi di calendario. Per questo ho emesso l'ordinanza che ha tutto il valore di una precettazione». La questione teneva banco da diversi giorni, e riguardava la concomitanza di una partita ad "alto rischio" come Genoa-Juventus e lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri. Il problema si è posto per il servizio bus a fine partita, dallo stadio al piazzale Kennedy o dallo stadio alla stazione di Brignole, un servizio da svolgere dopo le 20,30, orario in cui lo sciopero, terminata la fascia garantita, riprendeva. Precettare gli autisti o non precettarli? Il prefetto Romano ha dribblato ogni previsione, emettendo un'ordinanza gravante non sui singoli autisti ma sull'intera azienda di trasporto pubblico locale. Amt, in pratica, è stata obbligata ad assicurare il servizio. La risposta dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal), però, è stata ancora più sorprendente. Senza divisa, i dodici rappresentanti (in parti sostanzialmente uguali) degli autisti si sono recati ieri pomeriggio presso la rimessa di Staglieno, hanno prelevato i 12 bus richiesti dal prefetto, e li hanno portati metà in piazzale Kennedy - dove era previsto l'arrivo dei tifosi con mezzi privati - e metà a Brignole - per l'arrivo di quelli in treno. Un compito tutt'altro che semplice: come da previsioni l'arrivo, intorno alle 19, dei tifosi juventini, ha acceso gli animi della tifoseria ospitante, che ha bersagliato a bottigliate i pullman in arrivo. Di fuoco, ieri, i commenti dei "salvatori". «La scelta del prefetto non ci è piaciuta - commentavano ieri i quattro segretari sindacali - siamo dovuti intervenire noi per rimediare a una situazione imbarazzante, con nuovi assunti caldamente invitati a lavorare dall'azienda, a sua volta obbligata ad adempiere a un "ordine". Molti dei volontari non sapevano neppure che avrebbero lavorato allo stadio, né che il loro turno sarebbe durato oltre l'orario della fascia garantita. In realtà hanno tutti perso di fronte al potere vero, quello del calcio». Ai sindacalisti è stato concesso, dalla Digos, di vedere la partita, e il loro comunicato è stato letto allo stadio prima dell'inizio del match. Roberto Delogu, capogruppo dei Comunisti italiani in Comune, definisce la decisione «serva del potere lobbistico del calcio». I consiglieri di Rifondazione invece «deplorano il tentativo di annullare gli effetti dello sciopero». A scioperare, nonostante bracci di ferro e precettazioni, è stato ieri il 99% degli autisti dei bus, il 100% dei lavoratori di metropolitana e ascensori. Disagi inferiori alle attese in città, code da record invece su tutto il nodo autostradale, soprattutto in serata: 14 chilometri di coda sono stati segnalati dall' innesto della A26 fino a Genova Ovest, dieci chilometri da Genova Ovest a Genova Est, altri dieci da Busalla a Genova Ovest sulla A7. |