Data: 19/12/2006
Testata giornalistica: Rassegna sindacale
Fs / Intervista a Nicoletta Rocchi (Cgil). Quello che serve per far funzionare l'azienda

Il nuovo management Fs sta mettendo a punto il piano industriale, che presenterà il 18 dicembre ai sindacati. Quali sono le priorità per la Cgil? "Si deve ripartire dagli investimenti - osserva la segretaria confederale Nicoletta Rocchi -, cominciando a ridare a Fs tutti i fondi negati dal governo Berlusconi, che in 5 anni ha finito per eliminare le risorse finanziarie al settore. Senza dimenticare la ?finanza creativa' di Tremonti che, con l'operazione Ispa (Infrastrutture spa, la società del Tesoro ideata per finanziare le grandi opere pubbliche, ndr), aveva nascosto oneri di dimensioni tali da ridurre di un punto il rapporto debito/Pil. Oggi, grazie a tali scelte, tutto si è fermato". In questo quadro non mancano i paradossi. "Ad esempio sulla tratta dell'Alta velocità Roma- Napoli - continua la Rocchi -, si impiega più tempo a entrare in città che a percorrere l'intero tragitto. Questo perché sono bloccati i cantieri per costruire i nodi di collegamento e le stazioni nelle due aree metropolitane necessarie per il funzionamento della linea".

Rassegna Cosa ribatterà il sindacato di fronte a un'eventuale razionalizzazione degli organici?

Rocchi Tagliare di nuovo il costo del lavoro è impensabile. Il personale è ridotto all'osso, più che dimezzato dopo anni di una cura dimagrante persino eccessiva. Certo, l'introduzione di tecnologie innovative può agevolare il funzionamento della rete, ma Fs resta un'azienda ad alta intensità di lavoro: insomma, per far camminare i treni, dalle officine all'esercizio, ci vogliono i lavoratori. Aumentare la produttività di un'impresa come questa non dipende tanto dall'entità della forza lavoro, quanto piuttosto dalle modalità con cui la si fa funzionare.

Rassegna La nuova direzione parla anche di aumenti tariffari. La Cgil è d'accordo?

Rocchi Ha proposto incrementi legati a certi parametri di qualità del servizio, che è assolutamente in calo e deve riprendere quota al più presto. Perciò è indispensabile il buon governo dell'azienda. Sotto tale profilo, anche se saranno i fatti a parlare, confidiamo nelle capacità manageriali di Moretti e Cipolletta.

Rassegna Capacità che sono mancate nelle passate gestioni?

Rocchi Sì, in particolare nell'ultima, fallimentare sotto tutti gli aspetti. Catania ha sulle spalle una doppia responsabilità: non solo non ha difeso le ragioni dell'azienda da lui diretta di fronte al deficit ereditato da Cimoli e all'indiscriminato taglio di fondi operato dal precedente governo, ma ha agito in modo disastroso sul piano interno, mettendo persone incapaci in posti di responsabilità, accrescendo a dismisura i costi per forniture, dando in appalto al massimo ribasso attività come le pulizie, con esiti tutt'altro che ottimali. Un vero e proprio ?sgoverno', che ha contribuito in modo significativo allo stato di degrado raggiunto. L'unica cosa che gli è riuscita alla perfezione è la congrua buonuscita con cui è stato liquidato dal Tesoro: si parla di 6 o 7 milioni di euro per circa due anni di lavoro. Roba che bisognerebbe chiedergli i danni.

Rassegna La domanda di trasporto ferroviario è in continua crescita, mentre l'offerta non è sufficiente al fabbisogno. Come riequilibrare tale rapporto?

Rocchi Il trasporto su ferro è un asset sempre più strategico. La gente si sposta in continuazione su rotaia per motivi di lavoro, ma una rete Fs efficiente è indispensabile anche per attrarre turismo. Di riequilibrio modale si parla molto, ma si fa troppo poco per realizzarlo. Ci vuole una politica rigorosa. Perciò abbiamo insistito per ottenere una ?cabina di regìa' a Palazzo Chigi che affrontasse in modo coordinato tutti i problemi dei trasporti. Purtroppo la cabina non è riuscita a decollare, e questo rappresenta un limite dell'azione di governo. La divisione delle competenze tra due ministeri, l'incalzare giornaliero delle crisi in punti strategici, l'assenza di una politica organica, tutto ciò sta rendendo ingovernabile un sistema che, invece, è di fondamentale importanza per la competitività del paese.

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