Data: 10/05/2007
Testata giornalistica: Il Messaggero
Filovia, salta la firma: figuraccia europea. Rifondazione attacca Del Turco, la Gtm rinvia il contratto con la Balfour Beatty

Il filobus sulla strada parco. Lo stop è per non interferire con il fronte del no a Montesilvano sotto elezioni. Il presidente: «L'opera si farà»

Esordio con figuraccia europea. Era tutto pronto all'Esplanade per la firma del contratto per il via libera alla realizzazione della filovia sulla strada parco. Il roof garden dell'hotel con decine di sedie ieri era vestito a festa per accogliere l'evento del giorno. Finalmente il presidente della Gtm Donato Renzetti e l'amministratore delegato della Balfour Beatty Rail Angelo Tresoldi, mettevano nero su bianco l'impegno a far correre il filobus nel tratto Pescara-Montesilvano. E invece no. Niente firma, niente conferenza, e soprattutto totale assenza di rappresentanti della Gtm. Ritirate cartelline e comunicati stampa nell'imbarazzo generale. Un dietrofront improvviso dovuto ufficialmente «ad alcuni aspetti tecnico-procedurali che vanno definiti meglio prima di firmare un contratto» ha spiegato il presidente. Ma in realtà l'ennesimo stop al progetto si deve solo a beghe politiche. Due giorni fa il consiglio d'amministrazione della Gtm, composto da quattro consiglieri e dal presidente, si è riunito per votare la delega a Renzetti per la firma del contratto. Ma due consiglieri erano assenti (Terenzio e Caldarelli), Rifondazione ha comunicato al suo Emilio D'Innocente di eclissarsi (il partito è contrario ad accelerare i tempi visto che il progetto non convince) e Renzetti, rimasto da solo con Damiani, ha così deciso di far slittare la firma a data da destinarsi. Probabilmente a dopo le elezioni di Montesilvano, dicono i maligni che però c'azzeccano, perché il candidato sindaco di Rifondazione-Idv Cristian Odoardi sta portando avanti una campagna contro la filovia e un eventuale contratto già firmato avrebbe fatto precipitare le sue quotazioni come pure quelle di chi sulla questione filovia sta evitando di pronunciarsi per non bruciarsi l'elettorato dei favorevoli e dei contrari: ma dovranno farlo presto, i candidati sindaci: per domenica l'associazione Strada parco li ha invitati a un confronto pubblico sul tema. Per il presidente della Gtm, Renzetti, è solo un rinvio: «La firma del contratto è un atto dovuto. La Gtm è la stazione appaltante e quindi si va avanti, visto che il progetto è stato approvato dal ministero delle Infrastrutture e dalla Regione». E aggiunge: «Se Rifondazione voleva attendere il voto Montesilvano prima della firma del contratto bastava dirlo - confessa -. Se c'è un desiderio politico di rinviare la firma io lo assecondo, non prenderei mai la decisione da solo». E così è stato, infatti, anche se Renzetti ha eccome l'autorità per firmare da solo quel contratto. Lo dice a chiare lettere l'ex presidente della Gtm Riccardo Chiavaroli: «Il presidente è legale rappresentante dell'azienda quindi, per statuto, avrebbe potuto firmare il contratto con la Balfour Beatty. Mi vergogno di quanto accaduto e chiedo scusa a nome degli abruzzesi». E con la ditta come andrà a finire? Già, perché ieri da Londra s'era scomodata una delegazione della società vincitrice dell'appalto: che potrebbe chiedere un risarcimento per il ritardo e per il viaggio a vuoto. Ma a questo punto un risarcimento morale lo meritano anche i cittadini beffati da continui tiri e molla e prese in giro. A prescindere dal punto di vista.

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