Data: 03/07/2007
Testata giornalistica: Il Centro
Regione, un taglio di 50 poltrone. Svolta negli enti, via i Cda resta solo il direttore generale

PESCARA. Il testo della riforma taglia poltrone, stipendi ed enti regionali è di appena quattro pagine. Sul frontespizio un titolo sobrio recita: «Linee guida per la riforma e la razionalizzazione». E' però il testo che segnerà una svolta epocale per i riti e costumi della Regione Abruzzo. Saranno tagliate una cinquantina di poltrone per risparmiare circa 3 milioni di euro l'anno.
A Pescara al quinto piano di Viale Bovio, ci sono il presidente Ottaviano del Turco, Lamberto Quarta, capo della segreteria e l'assessore Mimmo Srour. «Una riforma di cultura eversiva nelle abitudini e nella gestione degli enti», esordisce Del Turco. la riforma «eversiva» prevede un unico direttore generale, affiancato da un revisore unico, che sostituirà gli attuali Cda nelle Agenzie regionali, ossia per l'Aptr (turismo), Arit (infomatica), Arssa (agricoltura); Arta (ambiente), Ciapi (formazione), Abruzzo lavoro, (occupazione), Abruzzo sviluppo, (ricerca) e Aret (case popolari). La prima agenzia a cadere sarà quella per la promozione turistica, l'Aptr sulla quale in questi giorni è sorto una polemica tra chi voleva la riforma prevedendo da 7 a 4 i componenti del Cda e, chi invece, chiedeva che l'ente rimanesse così come era. Ieri mattina la questione è stata liquidata. «Coerentemente con altre decisioni già adottate, anche il Cda dell'Azienda di promozione turistica sarà sciolto», ha annunciato il presidente della giunta. La conferenza stampa segue la riunione della giunta dove non sono sorte critiche. Agli assessori presenti Quarta ha consegnato le «linee guida» della riforma. Del Turco ha chiarito che «la proposta potrebbe trovare da parte di qualche partito atteggiamenti conservatori; ma oggi in giunta non ne ho trovati». Sulle polemiche legate alle nomine Aptr tra il diessino Enrico Paolini e il presidente del Consiglio regionale, Marino Rosseli, Del Turco è altrettanto sbrigativo, ricorda che di non «voler esprimere voti sulle decisioni», e aggiunge, «sciogliere l'Aptr è un modo equilibrato e giudizioso di agire, coerente con decisioni già assunte».
Quarta ricorda che il provvedimento mira a «una conduzione omogenea» dei vari enti, a stabilire principi generali comuni di organizzazione e controllo, in termini di riduzione dei costi, riaccorpamento funzionale, semplificazione organizzativa e maggiore responsabilizzazione».
L'iter di nomina, comunque, sarà ora sottratta ai partiti. I nuovi direttori generali dovranno presentare curriculum e avranno ampi poteri. Qualora si rendesse necessaria la costituzione di una società, il consiglio d'amministrazione dovrà essere composto al massimo da tre membri, come il collegio dei revisori dei conti. E' previsto un massimo di cinque componenti solo nel caso di società con capitale sociale superiore a 120 mila euro.
Se non ci saranno intoppi la riforma dovrebbe avere il via libera dalla giunta e, poi entro luglio dal Consiglio regionale. Successivamente, gli assessorati hanno 180 giorni di tempo per predisporre disegni di legge di riorganizzazione degli enti di competenza.
Soddisfatti almeno in parte i Ds. «Proponiamo da tempo che ai vertici degli enti strumentali della Regione ci sia un manager unico, in modo da ridurre i costi del loro funzionamento e liberare energie per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi», dice la segretaria regionale dei Ds Stefania Misticoni. «Per raggiungere questo obiettivo saranno tuttavia necessari almeno sei mesi, così come previsto dallo stesso Del Turco. La riforma proposta dall'assessore Enrico Paolini, approvata all'unanimità in giunta e approvata dalla commissione competente con voto unanime, prevede un taglio dei costi del 49 per cento ed un coinvolgimento degli operatori nelle scelte strategiche del settore. Qualora questa proposta non fosse condivisa nel Consiglio del 10, si potrebbe approvare un emendamento che introduca da subito in Aptr, e non fra sei mesi, la figura del"nuovo" direttore generale». La Misticoni ritiene inoltre «indispensabile una riunione di maggioranza con il presidente Del Turco». Sinistra Democratica, invece, condivide pienamente l'iniziativa di Del Turco. In questo modo, «si risparmierà una cifra significativa che potrà essere destinata allo sviluppo delle attività turistiche e occupazionali». Qualche diffidenza arriva dall'Italia dei Valori. Sulla riforma dell'Aptr, osserva Alfonso Mascitelli, coordinatore dell'IdV «si sta rasentando il ridicolo». Mascitelli però giudica «utili e interessanti le linee guida».

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