Alla fine, la Cgil firmerà l´accordo tra governo e parti sociali sullo Stato sociale. «Confermo che la Cgil sottoscrive il protocollo sulla "previdenza, lavoro e competitività" e ti prego di considerare questa lettera come firma formale al testo in questione». Così il suo segretario generale, Guglielmo Epifani, ha preso carta e penna e ha scritto al presidente del Consiglio, Romano Prodi.
La Cgil accetta l´accordo del 23 luglio scorso, ma con riserve sul metodo e sui contenuti del pacchetto lavoro su cui «il protocollo compie scelte inadeguate e contraddittorie». Epifani infatti risponde a Prodi invitandolo «a riflettere serenamente» sul fatto che «un profilo riformatore deve sapere rispondere anche ai problemi sollevati che riconfermiamo». In particolare, la Cgil ricorda che alla base della scelta della firma ci sono la revisione della legge Maroni sulla riforma della previdenza, l'aumento alle pensioni minime e la riforma degli ammortizzatori sociali. «Mantengo le riserve di metodo sollevate - sottolinea il leader Cgil - e che trovano riscontro nella tua risposta dove affermi esservi stata un´autonoma sintesi individuata dal Presidente del Consiglio, dopo lunghi mesi di confronto con le parti sociali. Ora, proprio questo è il punto non risolto: su materie come quelle attinenti le politiche del lavoro e i riflessi contrattuali che hanno, le soluzioni da ricercare vanno condivise. Se questo non avviene, è evidente che si creano forzature in cui qualcuno si riconosce per intero e qualcuno per una parte».
Epifani sottolinea che «mentre sul testo del protocollo la Cgil riconosce il valore e l'importanza delle scelte definite, soprattutto in materia di aumento delle pensioni e reddito dei pensionati, di ammortizzatori sociali, di interventi verso la condizione giovanile e anche di revisione della legge Maroni - temi che sono alla base della scelta della firma - su alcuni aspetti specifici ma rilevanti delle politiche del lavoro, il protocollo compie scelte inadeguate e contraddittorie». «Mi riferisco al fatto - prosegue - che il riordino della previdenza agricola, sul quale era stata raggiunta l'intesa tra le parti sia stato espunto dal protocollo senza alcuna ragione; al fatto che lo staff leasing, contrariamente alle dichiarazioni precedenti del Governo, non sia oggetto di cancellazione, e alle modalità con cui la materia del contratto a termine è stata affrontata, contraddicendo la giusta esigenza di riportare in un ambito più sostenibile socialmente (e penso in modo particolare alla condizione giovanile) l'uso di questo istituto. Per ultimo aggiungo che la scelta sulla decontribuzione degli straordinari rende lo straordinario meno costoso dell'ora di lavoro ordinaria».
«Tutto questo - conclude - ovviamente, non sposta il giudizio sull'insieme del protocollo fatto di tante parti positive per giovani lavoratori e anziani. Resta però il fatto, sul quale invito il Governo a riflettere serenamente, che un profilo riformatore deve sapere rispondere anche ai problemi sollevati che riconfermiamo».
«In terzo luogo - scrive Epifani - mentre sul testo del protocollo la Cgil riconosce il valore e l'importanza delle scelte definite, soprattutto in materia di aumento delle pensioni e reddito dei pensionati, di ammortizzatori sociali, di interventi verso la condizione giovanile e anche di revisione della legge Maroni, temi che sono alla base della scelta della firma, su alcuni aspetti specifici ma rilevanti delle politiche del lavoro, il protocollo compie scelte inadeguate e contraddittorie».
«Mi riferisco - spiega il leader della Cgil - al fatto che il riordino della previdenza agricola, sul quale era stata raggiunta l'intesa tra le parti sia stato espunto dal protocollo senza alcuna ragione; al fatto che lo staff leasing, contrariamente alle dichiarazioni precedenti del Governo, non sia oggetto di cancellazione e alle modalità con cui la materia del contratto a termine è stata affrontata, contraddicendo la giusta esigenza di riportare in un ambito più sostenibile socialmente (e penso in modo particolare alla condizione giovanile) l'uso di questo istituto. Per ultimo - conclude - aggiungo che la scelta sulla decontribuzione degli straordinari rende lo straordinario meno costoso dell'ora di lavoro ordinaria».
«Tutto questo - ribadisce infine il segretario - non sposta il giudizio sull'insieme del Protocollo fatto di tante parti positive per giovani lavoratori e anziani. Resta però il fatto, sul quale invito il Governo a riflettere serenamente, che un profilo riformatore deve sapere rispondere anche ai problemi sollevati che riconfermiamo. Con stima».
Il leader della Cgil aveva già inviato una lettera a Prodi il 25 luglio, dopo la presentazione del protocollo, puntando l´indice sul pacchetto lavoro e chiedendo se fosse possibile firmare l'accordo solo in parte. E alla missiva il premier aveva prontamente risposto il giorno dopo, il 26 luglio, sottolineando che il testo andava sottoscritto per intero. Dopo il botta e risposta tra il premier e il segretario generale, arriva dunque il sì con riserva di Epifani. Restano le critiche per il metodo e sul merito del pacchetto lavoro, in particolare: sul riordino della previdenza agricola espunto dal testo; sulla mancata cancellazione dello staff leasing; sui contratti a termine e sulla decontribuzione degli straordinari. |