Data: 09/10/2007
Testata giornalistica: Rassegna sindacale
Protocollo su welfare e competitività. Cgil, Cisl e Uil: le operazioni di voto sono regolari

Rizzo dei Comunisti italiani accusa: le persone possono votare più volte, ed è successo a Torino e Taranto. Le confederazioni rispondono che i meccanismi di controllo sono in piena funzione. Se una persona vota deve mostrare il documento, e se vota più di una volta l'illecito non può sfuggire al vaglio della commissione elettorale. Duro Italo Tripi (Cgil Sicilia): la consultazione organizzata da Cgil Cisl e Uil "si fonda sulla buona fede degli elettori", mentre "chi va a votare tre volte, come le persone che manda in giro l'onorevole Rizzo, e' un campione di malafede"

Il gioco si fa duro e c'era da aspettarselo. Non passano neppure 24 ore dall'inizio del voto sul Protocollo di luglio e fioccano le prime, pesanti accuse. Giorgio Cremaschi della Fiom e, soprattutto, l'europarlamentare dei Comunisti Italiani Marco Rizzo denunciano illegalità nelle procedure di voto. Ossia scarsi controlli alle urne che avrebbero consentito - questa la denuncia di Rizzo - di votare più volte a una stessa persona. Dura la risposta delle confederazioni, che 'respingono insinuazioni e ogni tentativo teso a sminuire e inquinare l'importanza dell'espressione democratica da parte di lavoratori e pensionati". Lo affermano Cgil, Cisl e Uil in una nota aggungendo che "la verifica in corso e' gestita secondo le regole e gli schemi adottati dal sindacato in caso di accordi interconfederali e di contratti di categoria e sta registrando una diffusa partecipazione e la volonta' di concorrere al giudizio sul protocollo''. ''La domanda che bisogna porsi - proseguono i sindacati - e' perche' ci siano dei tentativi da parte di qualche esponente delle forze politiche di screditare tutto questo. Tentativi dietro ai quali si legge un attacco pretestuoso al ruolo del sindacato, alla sua unita', all'autonomia delle grandi forze sociali''. Cgil, Cisl e Uil ''non consentiranno che siano minimamente messe in discussione regolarita', trasparenza e finalita' del processo in atto''.

L'accusa di Rizzo è questa: "nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro sembra prevalere il no, ma il risultato viene messo in contraltare da quello abbondantemente a favore del si' negli svariati seggi allestiti nelle sedi sindacali e nei seggi volanti'. Rizzo cita due casi: quello del pensionato torinese Piero Nicolai che avrebbe votato tre volte, e quello della tarantina Grazia Talo' che - dice il deputato - 'ha votato nelle sede della Cgil a San Marzano (Taranto) alle 18.43, nella sede Cisl sempre a San Marzano alle 18.51 e in quella Uil alle 19.08'. Conclude Rizzo: 'Se e' possibile che una persona voti piu' volte senza alcun controllo, è anche possibile introdurre una, dieci, cento o mille schede in piu', magari a favore del si' o del no'.

Le commissioni elettorali controllano
Da Taranto rispondono che ''si tratta di un caso assolutamente isolato: la lavoratrice e' stata regolarmente identificata nei seggi in cui ha votato, per cui la irregolarita' non sarebbe sfuggita al vaglio della Commissione Elettorale''. Lo sottolineano Cgil, Cisl e Uil di Taranto, ricordando che ''in realta' le operazioni elettorali del referendum si sono svolte, e si stanno svolgendo, in assoluta trasparenza e con la massima partecipazione democratica dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani precari e dei disoccupati''. ''Il rispetto delle regole - aggiungono le organizzazioni sindacali - garantisce anche la regolarita' delle modalita' del voto che deve avvenire con l'identificazione di ciascun votante, con la segretezza del voto, con la certificazione di avvenuta votazione''. ''Pare tuttavia che la vicenda - continuano Cgil, Cisl e Uil di Taranto - sia stata utilizzata in modo strumentale e 'scandalistico' ma vogliamo ribadire di aver agito secondo le regole e che pertanto esperiremo tutte le azioni necessarie ad accertare la verita' dei fatti e a tutelare l'immagine delle organizzazioni sindacali e dei milioni di lavoratori e pensionati che rappresentiamo''.

"Chi va a votare tre volte, come le persone che manda in giro l'onorevole Rizzo, e' un campione di malafede". Lo dice senza mezzi termini Italo Tripi, segretario generale della Cgil Sicilia. "Se qualche provocatore va in giro a votare ripetutamente - spiega Tripi- non si puo' certamente accusare il sindacato di fare brogli. Uno strumento referendario come quello messo in piedi dal sindacato non e' vincolato a leggi specifiche, ma si fonda sulla buona fede degli elettori. Noi confidiamo sulla correttezza dei lavoratori -sottolinea Tripi- che, se occupati, votano nel proprio posto di lavoro, se pensionati o disoccupati nelle sedi sindacali. Accusare gli altri di malafede praticando comportamenti scorretti -conclude il segretario della Cgil siciliana- e' essere campioni di malafede".

''La consultazione di pensionati e lavoratori e' un grande fatto di democrazia sindacale che va salutato e sostenuto con forza, quale strumento di partecipazione attiva alla vita sociale. Partecipazione attiva e' la scelta che la Cgil ha assunto come valore e che nessuno puo' mettere in discussione. Ipotizzare l'esclusione dal voto di milioni di pensionati vuol dire predicare democrazia evidentemente a senso unico: puo' votare solo chi e' d'accordo con me'. A dirlo è il segretario nazionale Spi-Cgil Giovanni Cazzato, commentando le parole del segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi che nei giorni scorsi aveva chiesto chiarezza sulla distribuzione del voto tra lavoratori attivi e pensionati: 'Evidentemente l'idea di democrazia che e' presente in alcune frange residuali della Cgil punta all'esclusione di un confronto reale, e' sintomo della paura a confrontarsi con la generalita' degli interessi che le grandi organizzazioni sociali devono rappresentare. Tale parzialita' corrisponde a una modalita' di discussione che nulla ha che fare con la tradizione del sindacalismo confederale e con la Cgil''. Conclude Cazzato: ''I pensionati sono stati e saranno parte importante dei valori e delle conquiste sociali, democratiche di questo paese. Non si lasceranno intimorire da artefatte campagne denigratorie e si batteranno attraverso il sindacato per vedere riconosciuti il loro diritto di rappresentanza alla stessa stregua dei lavoratori e lavoratrici di tutte le altre categorie''.

L'affluenza alle urne è "buona", hanno comunicato ieri i sindacati.
Nel primo giorno avrebbe votato già un milione di persone.

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