TRASPORTI «È necessario velocizzare i treni» AVEZZANO. Sulla linea ferroviaria Avezzano Roma piove la prima tranche di fondi della Finanziaria: 56, dei 168 milioni di euro del triennio 2008-2010 (frutto di un emendamento «bipartisan» dei senatori Luigi Lusi, Filippo Piccone, Marcello De Angelis e Giuseppe Di Lello) assegnati al ministero dei Trasporti. «Un gruzzolo da traghettare sul versante abruzzese», avverte il segretario regionale ferrovieri della Filt-Cgil, Gaetano Iacobucci, «per mettere in cantiere i primi interventi di velocizzazione della tratta tra Avezzano e Carsoli». Operazione che per il sindacalista va condotta a tamburo battente dalla Regione Abruzzo, con in testa l'assessore ai Trasporti Tommaso Ginoble. «Questa è una chance da non perdere, un'occasione per dare le prime risposte alle centinaia di pendolari della Marsica che sperano ancora in una linea ferroviaria efficiente e veloce». Quali potrebbero essere gli interventi prioritari? «Innanzitutto assicurare le risorse all'Abruzzo attraverso un'azione verso il Ministero. Una volta ottenuti i finanziamenti si può stilare una scaletta, inserendo ai primi posti il lavoro per l'abbassamento della galleria di Colle di Monte Bove, uno dei problemi più impellenti per velocizzare le corse dei treni». Su quale altro fronte si può intervenire per adeguare il percorso? «Sulle curve, eliminando le tante strozzature che rallentano la marcia dei convogli. Insieme al taglio delle stazioni, messo in agenda dalle Ferrovie, porterebbero a un consistente miglioramento del servizio tra la capitale e le aree interne dell'Abruzzo». Roma e la Marsica più vicine. Questi primi lavori in che misura potrebbero incidere sui tempi di percorrenza? «Nell'ordine di almeno una ventina di minuti, se non qualcosa in più. In poco più di un'ora ci si potrebbe spostare tra i due versanti, dando un deciso impulso ai collegamenti su ferro. Un servizio in tempi accettabili farebbe riacquistare utenza al trasporto ferroviario, alleviando anche i pesanti problemi di traffico su gomma e l'inquinamento che ne deriva». Qual è la parola d'ordine, quindi? «La tempestività. Visto che sulla ferrovia si sono consumati fiumi d'inchiostro, con impegni per migliorarla sbandierati a più riprese, ritengo che spetti alla Regione attrezzarsi in tempo per non farsi sfuggire questi cospicui finanziamenti pubblici». Fondi che si spera aprano la strada al raddoppio di una ferrovia strategica per il Paese. E non solo. L'apertura a Est dell'Unione Europea, apripista di futuri interscambi, infatti, delinea un futuro da protagonista per la strada ferrata. Opera ritenuta prioritaria anche dal ministro dei Trasporti, Antonio Di Pietro, che nella prima seduta della Conferenza nazionale sulle infrastrutture ha inserito il raddoppio della tratta ai primi posti. Opera che dovrebbe trovare spazio e fondi nel Dpef 2008-2012. |