E' stato sindaco di Montesilvano per due legislature a partire dal 1995 ed è stato tra gli ispiratori e sostenitori della realizzazione di un sistema di trasporto ecocompatibile lungo l'ex tracciato ferroviario. Il suo successore alla guida del comune di Montesilvano Enzo Cantagallo, dopo pochi giorni dal suo insediamento, decide di mandare tutto all'aria e con la soddisfazione dei costruttori, avvia una campagna mediatica contro la realizzazione della filovia sulla strada che corre parallela alla trafficata ed inquinata Nazionale Adriatica.
Renzo Gallerati nel pieno rispetto del suo successore, decide di non opporre resistenza, racchiudendosi, sulla vicenda, in un assoluto riserbo. Un atteggiamento che è decaduto ieri di fronte ad una mozione presentata dal collega di partito Giammorretti in consiglio provinciale con la quale si invitava i Comuni di Pescara e Montesilvano ad adottare «provvedimenti atti a sospendere la procedura di gara attivata dalla Gtm per la realizzazione del primo lotto della filovia». Renzo Gallerati a questo punto è sbottato spaccando La Margherita ma soprattutto contribuendo a far mancare il numero legale in aula per l'approvazione della mozione. «Fui io», ha affermato l'ex sindaco di Montesilvano «a staccare l'assegno da 1 miliardo e 800 milioni alle Ferrovie per l'esproprio dei terreni sulla strada parco. E se il filobus non si fa più, cambia anche la destinazione di quell'area e le Ferrovie potrebbero chiedere il conto. Del Turco e i sindaci conoscono bene le carte, se dovessero intervenire per iscritto con un "no" secco a questo progetto ne prenderei atto». Ma Gallerati non si ferma qui, e tuona alla fine del suo intervento «Andate a chiedere quanto costa oggi, lì, una casa a metro quadro...».
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